di Roberto Marangoni

Bottrighe

Le origini e la sua antica storia

Bottrighe si trova nel territorio del Parco Regionale Veneto del Delta del Po, a 30 kilometri ad est di Rovigo, capoluogo del Polesine.

Due le ipotesi sulle origini del suo nome: che derivi dal greco Botris= grappolo -ghe= terra, e cioè terra dei grappoli d’uva (ipotesi abbastanza credibile risultando fin dai tempi antichi i terreni abbondantemente vitati) o che derivi dal nome dell’arciprete Maurizio Butrigo il quale acquistò nel 1280 un podere da un certo Papoxius (Signore di Papozze).

Bottrighe - Chiesa di S. Francesco d'Assisi e di Paola

Attorno all’anno Mille, tutto il territorio a sud dell’etrusca città di Adria portava il nome di Corbola. Ma con la famosa rotta del Po di Ficarolo avvenuta nel XII secolo, il territorio venne suddiviso in due parti e si ebbero due Corbole: quella di destra o ferrarese e quella di sinistra o veneta.

Successivamente, nel XIII secolo, questa zona si suddivise addirittura in tre parti, chiamandosi “Corbula superior” quella dell’attuale Corbola, “Corbula inferior” riferita alla zona di Bellombra e “Corbula de medio” quella centrale, cioè Bottrighe, zona che sembra risalire proprio al XIII secolo dato che in un documento dell’epoca si parla di “Butrige” con esplicito riferimento al territorio.

Sembra inoltre che Bottrighe, sia stato denominato temporaneamente Canalnovo, in riferimento al nuovo alveo del Po, ed infatti quasi tutte le località del Basso Polesine hanno preso il loro nome dai corsi d’acqua che numerosi sol cavano il territorio. La suddetta zona a nord del Po veniva anche indicata con il nome di Polesine, sicche si aveva il “Polesine della Butriga” e “Polesine della Cèsa” (quest’ultimo riferito a San Giacomo di Bellombra). Risulta che tutto questo territorio (della “Butriga” e della “Cèsa”) e cioè della Corbola Veneta, era retto da un’amministrazione autonoma che fino al 1400 dipendeva da Adria e che nel 1421 si separò costituendosi in comune indipendente.

La parrocchia di S. Francesco d’Assisi e di Paola, istituita il 20 giugno 1593, già dipendente dalla Tomba di Adria, divenne autonoma nel 1634 e questo atto costituiva un vero compimento dell’indipendenza politico-amministrativa, il cui potere, come le regole del tempo, era completato dal potere religioso.
E’ proprio in quell’epoca che appare lo stemma ufficiale del nuovo comune rappresentato da un tasso eretto in profilo, sormontato da una corona in campo dorato, proprio lo stemma della Nobile Casata Estense dei Marchesi Tassoni, Baroni del Sacro Romano Impero, Conti Palatini, i quali dominarono a lungo tutta la zona circostante vivendo anche in Bottrighe stessa (villa Tassoni si trovava in località Nanciaia attuale via Stradoncello. ndr) dal XIV secolo a tutto il XVIII secolo.

Con sessanta scudi all’anno, il sostentamento della parrocchia e del suo rettore era assicurato dal Conte Giulio Estense Tassoni. Alla guida della parrocchia si sono succeduti 36 sacerdoti e per primi furono i frati carmelitani di Mantova che qui insediarono un convento su richiesta della stessa famiglia nobiliare.
I frati ressero la parrocchia di Bottrighe dal 1707 al 1769 data in cui i piccoli conventi verranno chiusi dalla Repubblica Veneta a seguito della legge 7 settembre 1768. 1112 Maggio 1769, Don Giuseppe Grotti viene nominato primo parroco secolare. Da qui, su ordine del magistrato Emà, terminano i privilegi alla parrocchia concordati con la Casata Tassoni.

Nel 1846, la chiesa, ormai pericolante, verrà abbattuta per lasciare posto all’attuale, opera realizzata dall’Amministrazione Comunale di Bottrighe con il contributo di tutta la popolazione e che sarà inaugurata con la prima messa il 24 settembre 1854. Importanti nomi illustri caratterizzarono la storia di quello che è stato uno dei più importanti ed antichi comuni del Basso Polesine.

Le Tre S-cioptà

  • D’note parla piàn, d’giorno vardate intorno.

  • Rusa anca le bùdele cas’gà in corpo

  • Chi semna spìn, no vàga descalso.

  • I schèi i vien de passo e i va via al galopo.

  • Scoltare, vedre e tasere, tre robe dificile da fare

a cura di Roberto Marangoni
da "La Piazza"

 Sappiamo che alla fine del XVIII secolo il Marchese Bottrigo Tassoni ospitò il grande commediografo veneziano Carlo Goldoni, che il lO Marzo 1782 il papa Pio VI, in transito lungo il Po, impartì ai bottrighesi la sua benedizione, che nell’agosto 1877 Don Giovanni Bosco, in visita al paese, fu ospite a pranzo dell’allora Sindaco di Bottrighe Commendator Anacleto Rossati, che nel 1926 infine, tutta Bottrighe festeggiò il suo grande figlio: il valoroso Comandante Umberto Maddalena, ritornato al paese natio dopo l’ardua impresa sulla banchisa polare (la famosa “tenda rossa”).